
Vivono nel sud dell’Etiopia e, a differenza delle popolazioni limitrofe, hanno una struttura sociale molto articolata. Gli insediamenti sono molto più di semplici villaggi di capanne: in ogni comunità vivono fino a nove clan. Il confronto con le etnie vicine ricorda quello che può essere stato in passato il passaggio da una società basata sulla caccia a una fondata sulla agricoltura, con la necessità di una maggiore aggregazione.

È il colore della terra, quello che colpisce di più in questo viaggio nella valle dell’Omo River. E’ un colore che permea tutto e che penetra nella vita di chi vive in questa regione. Ad ogni angolo una sfumatura rossastra ti sorprende. Dilavato dalle piogge o accentuato dagli ultimi raggi del tramonto, rimane una delle caratteristiche più affascinanti dei panorami di queste zone.

Un rituale che a noi occidentali sembra terribile e privo di senso, crudele e inumano. Eppure, per le donne Hamer, in Etiopia, essere frustate dagli uomini durante i festeggiamenti che precedono la cerimonia del salto del toro è motivo di vanto. E’ un segno di attaccamento alla tribù e di affetto nei confronti di chi effettua il passaggio all’età adulta. Inoltre è testimonianza della capacità di sopportare il dolore. A noi non resta che guardare, ammirare la loro capacità di resistere alla sofferenza e cercare di comprenderne i motivi, senza giudicare.